La voce dei protagonisti. U. parla del suo cammino

Lo scorso aprile, U. e il suo accompagnatore Andrea hanno intrapreso il cammino che da Padova li ha portati nel giro di un mese a Roma. Il cammino rientrava nel progetto “Cercare e trovare una strada da percorrere”, finanziato dalla Regione Veneto e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ADP 2019 – ARTT. 72 e 73 D. LGS.
117/2017)

Come di consueto, dopo un periodo dalla conclusione del cammino, abbiamo chiesto ai protagonisti di riflettere su alcuni aspetti di questa loro esperienza. Ecco l’intervista fatta da Isabella a U.

Ti ricordi quale era il tuo pensiero su questa esperienza, prima della partenza? Sì, un po’ si.… in realtà non sapevo bene a cosa andavo incontro.

Ma, ne eri consapevole e disponibile a rischiare? Sì. Ero disposto a rischiare

E’ stato diverso da come te leri immaginata? Sì, per i primi giorni sì.

e quindi cosa ti ha sorpreso nei primi giorni di cammino? E dopo? (pausa) come in cammino trascorre il tempo… il secondo giorno, eravamo appena partiti, e mi sembrava di essere in viaggio da una settimana, e dovevo fare un mese…

e ti preoccupava? Un po’ sì, ma poi vedevo che il tempo comunque passava in fretta e contemporaneamente ne passava tanto e poi verso la fine, mi sembrava di essere appena partito.

e dopo, altre sorprese? Un po’ mi sorprendeva essere arrivato!

Cosa ti sembra di aver imparato? Tante cose… alzarsi ogni giorno, andare avanti fino a stancarsi, non avere un giorno di pausa. Andare sempre avanti, ogni giorno,

Era una novità ? E poi i pensieri, fai tante ore di cammino non hai niente altro se non i tuoi pensieri, sei in compagnia della tua mente e quindi a come gestirti i tuoi pensieri… …in nessun modo per non annoiarsi… e saperci stare.

Quali aspetti pratici ti sono stati pesanti? Il ripartire ogni mattina e la fine di ogni tappa

Se la organizzassi tu cosa cureresti in modo diverso? Non saprei…

Come si dovrebbe comportare laccompagnatore idealeper te? E’ importante che ti ascolti e che poi sappia lasciarti bene il tuo spazio. Io con Andrea, ad esempio, parlavamo tanto e poi avevamo ore e ore di silenzio. Magari per un’ora ridevamo e basta e poi però per sei ore stavamo zitti.

E non ti è mai pesato? No, no, era proprio quello che volevo!! Ed è successo proprio dall’inizio, ancora da quando eravamo in precammino a Scorzè. All’inizio non ero abituato e mi ha stupito ma mi è piaciuto subito e mi ci sono trovato subito bene. E secondo me Andrea si sarebbe proposto così con chiunque. Me lo ha proprio detto che gli andava bene così e di aver avuto il timore di accompagnare un ragazzo che parlasse molto e chiedesse molto. Io invece parlavo ma poi stavo tra me e me e questo piaceva anche a lui.

Cè altro che vuoi raccontare? Parliamo un poco della possibile prossima esperienza che potrà co-organizzare e a cui invitare alcuni amici. Si scusa per non aver chiamato per dire che non ci riusciva, è stato travolto dalle novità (rientro a casa, lavoro…) ma quando Andrea gli ha proposto di farsi lui portavoce U. non ha voluto lo facesse. Ribadisce che lo vuole fare. Gli dico che ne siamo ben contenti, basta mi chiami. Da domani.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.